Il Parlamento approva la nuova legge sul CO2

Un'opportunità per i nuovi edifici sostitutivi efficienti dal punto di vista energetico o un indebolimento del FOSTRA? Dopo un intenso dibattito, il Parlamento ha approvato la nuova legge sul CO2. 
 
Quando nel dicembre 2018 il Consiglio nazionale ha respinto la legge sul CO2 in prima lettura, un forte mormorio ha attraversato la Svizzera. Ora, due anni dopo, la legge è stata finalmente approvata e porta con sé molti cambiamenti. 
 
Il Programma Edifici diventa il Fondo per il clima 
Uno dei maggiori cambiamenti in seno alla nuova legge per il settore principale della costruzione riguarda il precedente Programma Edifici. Insieme al Fondo per le tecnologie, questi due elementi costituiscono ora il Fondo per il clima. Alimentato con i proventi della tassa sul CO2, della tassa sui biglietti aerei e con il ricavato delle sanzioni, saranno disponibili fino a 450 milioni di franchi svizzeri, che confluiranno nei Cantoni sotto forma di sussidi. Ciò sarà tuttavia possibile solo se i Cantoni sono disposti a elaborare programmi volti a promuovere adeguatamente i nuovi edifici sostitutivi e il risanamento energetico dell’involucro o della tecnologia degli edifici. In particolare, per l’edilizia, questa situazione di partenza offre un nuovo potenziale per il futuro. Con il crescente divieto dei sistemi di riscaldamento a olio combustibile, si può presumere che saranno sempre più utilizzate le pompe di calore. Le imprese di costruzioni possono così dare un ulteriore contributo alla riduzione delle emissioni di CO2. Con la possibilità di un bonus sull’indice di sfruttamento fino al 30 per cento per la sostituzione di nuovi edifici e per i risanamenti energetici completi, i Cantoni ricevono anche un altro importante strumento per la riduzione delle emissioni di gas serra. Grazie a questo bonus, la quota di ristrutturazione del patrimonio degli edifici svizzero, finora molto bassa, è destinata ad aumentare. Ciò aprirà nuove e interessanti opportunità sia per i committenti sia per le imprese di costruzioni, soprattutto per quanto attiene ai nuovi edifici sostitutivi. 
 
Garantire il finanziamento delle strade 
Mentre l’edilizia può trarre grande beneficio da queste innovazioni, c'è invece motivo di amarezza nel settore del genio civile e della costruzione stradale. I proventi delle sanzioni sulle importazioni di automobili a partire dal 2018, che si attestano intorno ai 100 milioni di franchi svizzeri, non saranno più interamente destinati al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Ora il FOSTRA e il Fondo per il clima si suddivideranno al 50 % questo denaro. In questo modo il FOSTRA perderà un buon 3 per cento dei suoi finanziamenti. La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha sottolineato che, nonostante questa suddivisione al 50%, il FOSTRA è garantito per i prossimi dieci anni. 
 
Il popolo avrà l'ultima parola 
Già prima della votazione finale è stato reso noto che alcuni ambienti lanceranno il referendum sulla nuova legge. Anche la SSIC e i suoi organi esamineranno accuratamente la legge e definiranno in seguito come procedere. Tuttavia, si può presumere che alla fine il popolo sarà chiamato a votare al riguardo. 

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Schweizerischer Baumeisterverband

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